A seguito della diffusione a titolo dei media delle diverse notizie di fallimenti di alcuni istituti di credito o di salvataggi dell’ultimo minuto, sono tantissimi i consumatori che si chiedono se i propri risparmi siano realmente al sicuro. Le domande dei risparmiatori, di coloro che affidano i loro soldi alle banche sono proprio finalizzate a comprendere quali siano gli istituti di credito che sono ritenuti sicuri.
Le prospettive di un salvataggio a titolo Statale oppure del cosiddetto bail in, cioé il rilevamento di una banca ad opera di un’altra per poter tentare di riscuotere i crediti che sono stati negati fino a quel momento, rendono i consumatori insicuri e disposti a spostare i propri fondi presso istituti certificati.
Le prime cinque banche che sono state considerate solide durante l’anno attuale sono le seguenti:
5° posto: Fideuram;
4° posto: Creval;
3° posto: Banche Generali;
2° posto: Mediolanum;
1° posto: Fineco Bank.
Questa classifica è stata stimata in base al CET1 ratio: Common Equity Tier 1 ratio. Si tratta di un rapporto, espresso in forma percentuale, che viene calcolato mettendo in rapporto il capitale ordinario che risulta versato con le attivitá ponderate per il rischio. In parole semplici questa percentuale è la valutazione complessiva delle risorse che la banca può mettere a disposizione per coprire la non riscossione di un certi numero di crediti. Per crediti non riscossi, o crediti deteriorati, si intendono quelle somme che sono state elargite dalla banca in prestito verso dei consumatori e che poi non sono state restituite, nonostante i richiami a favore della banca.
La Banca d’Italia mette un limite percentuale all’8%, sopra il quale una banca è ritenuta sicura. Sotto questo limite percentuale, la banca, almeno sulla carta, si dimostra in grado di non sopperire alla mancata riscossione con le risorse che attualmente possiede, e la definizione più comune è quella per la quale una banca ha troppi crediti deteriorati in pancia.
La Fineco Bank, secondo gli ultimi stress test, ha un valore CET1 ratio pari a 20,46%, cioé ha la capacitá di resistere ai crediti deteriorati che attualmente possiede.
Solitamente quando una banca fallisce, vuol dire che ha troppi crediti non riscossi e non ha capacitá di ottenere le somme prestate. In questi casi può intervenire un’altra banca con maggiore capacità di riscossione che cerca di reperire il maggior numero di crediti possibili, mantenendo intatta la struttura della banca compresi gli eventuali contratti di mutuo che invece sono stati pagati fino a quel momento. Per quanto riguarda i risparmiatori, le loro somme sono protette fino ad un massimo di 100 mila euro, tramite il fondo di garanzia interbancario concordato fra tutti gli istituti di credito.
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