Che si tratti di finanziare l’acquisto di una nuova automobile, aprire un’attività mettendosi in proprio o ottenere i fondi per realizzare quel progetto sognato da tempo, un prestito personale può essere la migliore soluzione per reperire in breve tempo il denaro necessario. La domanda che puntualmente si pone è però sempre la stessa: quanto ci verranno a costare gli interessi sul capitale ottenuto?
Essere in grado di determinare l’ammontare della rata periodica che dovremo pagare al momento della restituzione è essenziale per valutare in modo consapevole le offerte delle società finanziarie, confrontarle e soprattutto capire se possiamo ragionevolmente permetterci un determinato prestito. In questo articolo analizzeremo i fattori che concorrono a determinare il tasso d’interesse applicato su un finanziamento e il metodo per calcolare correttamente l’importo complessivo da restituire.
Interessi sul prestito: come confrontare le condizioni economiche
Affinché sia possibile determinare l’entità delle quote da restituire è necessario conoscere con esattezza l’entità del capitale preso a prestito, il numero e la cadenza delle rate e il tasso di interesse applicato dalla banca.
Quest’ultimo merita un approfondimento: per i non addetti ai lavori può infatti risultare estremamente difficile risalire all’effettivo tasso di interesse applicato avendo in mano un qualsiasi contratto di finanziamento. Molto spesso le banche tendono a lasciare troppo spazio al linguaggio tecnico a discapito della comprensibilità; tuttavia quando si tratta di capire se un dato finanziamento sarà o no sostenibile per le nostre prospettive di reddito diventa fondamentale avere le idee ben chiare.
I due tassi fondamentali che concorrono alla determinazione dell’interesse sono TAN e TAEG, vediamoli nel dettaglio:
- TAN (Tasso Annuo Nominale): esprime il tasso di interesse annuo che la banca ha deciso di applicare sul denaro prestato, ovvero la somma di denaro in più che anno per anno si dovrà riconoscere all’istituto di credito. Si tratta di un tasso di interesse puro, che non comprende commissioni e spese di gestione ma solamente la componente finanziaria.
- TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): traduce il costo complessivo del finanziamento e per legge deve includere ogni onere e spesa a carico di chi sottoscrive il prestito (con la sola eccezione dell’imposta di bollo). Volendo confrontare più soluzioni di finanziamento o calcolare l’importo della rata è quindi sempre il TAEG l’indice da utilizzare come tasso di interesse.
Calcolo della rata: come procedere?
Il calcolo della rata di un prestito a partire da capitale, tasso di interesse e numero di rate con la relativa cadenza temporale è un problema che può essere facilmente risolto tramite una formula presente su qualsiasi libro di matematica finanziaria. Non occorre però un diploma da ragioniere o una particolare familiarità con i calcoli per ottenere il valore ricercato: esistono numerosi strumenti online e fogli excel preimpostati da scaricare che a partire dai dati determinano istantaneamente la soluzione.
Se si decide di ricorrere ad un simulatore online di prestito o mutuo è consigliabile orientarsi su siti open source ed evitare i servizi offerti da società di finanziamento: quasi sempre per poter accedere all’esito finale del calcolo occorre fornire i propri dati personali a compagnie che li sfrutteranno con fini promozionali.
Per comprendere come i vari parametri influenzano l’importo della rata e il capitale complessivo da restituire prendiamo in considerazione come esempio una somma di 10.000€ presa in prestito per 48 mesi (4 anni) ad un TAEG del 6,11%. Dalla simulazione si ottiene una rata mensile di 235€ per un costo totale del finanziamento di 11297€ di cui 1297€ di spesa per gli interessi. Immaginiamo ora di richiedere lo stesso prestito per 72 mesi (6 anni): in questo caso si ottiene una rata di 166€ per un costo totale che sale a 11970€ di cui 1970€ per gli interessi.
Come evidente dall’esempio, aumentando la durata del prestito si ottiene una rata mensile più bassa ma il costo sostenuto complessivamente per gli interessi risulta ben maggiore. Se si ha un buon livello di certezza di poter restituire il denaro in tempi brevi non vale quindi la pena di prolungare il prestito inutilmente, o si finirà col perdere molto denaro per coprire gli interessi.
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