Uno dei cambiamenti più discussi del nuovo anno è stato l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica. A tal proposito si sente spesso parlare di codice SDI per la fatturazione. Tale codice rappresenta infatti un elemento necessario sia per ricevere le nuove fatture che per trasmetterle a terzi tramite il sistema d’interscambio dell’Agenzia delle Entrate.
Che cos’è il codice di fatturazione SDI?
Il codice SDI è un codice di tipo alfanumerico che deve essere associato ad ogni fatture elettronica emessa. Grazie a tale codice il sistema d’interscambio dell’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di indicare a chi recapitare il documento. Il codice SDI può essere di tre tipologie: indirizzo di posta elettronica certificata, codice alfanumerico di sette cifre (precedentemente citato) e codice numerico 0000000. Si utilizza l’indirizzo PEC nel caso in cui il fornitore compili la fattura scrivendo 0000000 nella sezione dedicata al codice alfanumerico e l’indirizzo PEC del cliente nell’apposita sezione. Si utilizza il codice alfanumerico nel caso in cui il fornitore inserisca nell’apposita sezione il codice destinatario del cliente.
Si utilizza il codice numerico 0000000 (sette volte zero) nel caso in cui il cliente non fornisca né un indirizzo di posta elettronica certificata né un codice destinatario. Nell’ultimo caso il cliente avrà la possibilità di recuperare tale fattura nella propria area riservata (nella sezione chiamata consultazione) del portale fatture e corrispettivi. Generalmente la posta elettronica certificata viene utilizzata da coloro che gestiscono poche fatture, il codice destinatario dalle grandi aziende (che hanno la necessità di gestire molte fatture) e il codice 0000000 viene solitamente utilizzato per i consumatori finali non dotati di partita iva.
Come si può richiedere il codice destinatario?
Il codice SDI può essere richiesto dai titolari di un sistema di trasmissione accreditato presso il Sistema d’interscambio dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta richiesto il codice verrà inviato direttamente ai richiedenti.
Quando non viene richiesto direttamente, tale codice viene trasmesso mediante una delle software house di mercato o da un intermediario.
In ogni caso imprese e professionisti dovrebbero, per ragioni di sicurezza, registrare il proprio indirizzo telematico nel sito dell’Agenzia delle Entrate.
Come pre-registrare il proprio indirizzo telematico nel sito dell’Agenzia delle Entrate?
Per effettuare questa operazione è sufficiente accedere nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate (Portale fatture e corrispettivi) e fare click sulla voce chiamata fatturazione elettronica. Successivamente sarà necessario fare click sulla voce registrazione dell’indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche. A questo punto sarà sufficiente digitare il proprio indirizzo telematico e confermare.
Qual è la differenza tra PEC e codice SDI?
La PEC o posta elettronica certificata implica che la comunicazione sia basata su un server di tipo SMTP e IMAP. Il gestionale dovrà quindi essere parametrizzato per avere la possibilità di dialogare con tali server. Con il codice SDI, invece, è sufficiente registrarsi sul portale dell’Agenzia delle Entrate e indicarlo come metodo di fatturazione preferenziale. La PEC necessita inoltre di continua manutenzione dovuta a fattori come spazio occupato dalla casella sul server, cambio della password e tanti altri.
Il codice SDI, al contrario, non necessita di alcuna manutenzione e risulta pertanto molto più comodo.

Giacomo Carli, laureato in Economia e Gestione delle Imprese, è un rinomato autore nel campo della finanza personale, noto per la sua capacità di semplificare argomenti complessi e renderli accessibili a tutti. Attraverso il suo lavoro, si è guadagnato una reputazione per la sua competenza, integrità e dedizione a educare il pubblico su come gestire efficacemente le proprie finanze.
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