L’ispettorato del lavoro ha fatto visita al colosso della logistica Amazon e da un controllo attento è emerso abbia superato le quote. Questo significa l’immediata assunzione di 1300 interinali con contratto indeterminato.
La sede Amazon in provincia di Piacenza – Castel Sangiovanni – ha ricevuto la visita dell’ispettorato del lavoro in data 7 dicembre, a ridosso del picco di lavoro del periodo natalizio. Hanno passato un’intera giornata al suo interno, sia per controllare che per intervistare responsabili e dipendenti.
Quello che è emerso non è in linea con il contratto collettivo applicato, che prevede un massimo di 444 contratti attivabili di somministrazione: Amazon ha superato questo limite emettendo ben 1308 contratti per lavoratori interinali. Questo significa – secondo quanto scritto sulla nota degli ispettori – che Amazon si dovrà far carico dell’assunzione a tempo indeterminato di oltre 1300 lavoratori internali a partire dal primo giorno utile.
I responsabili del colosso si definiscono pronti a mandare avanti ciò che è stato richiesto, ma evidenziano anche una grave incongruenza: infatti sulla nota diffusa dall’ispettorato è riportato il numero di contratti in somministrazione, mentre sul verbale notificato, questo numero non compare.
Nonostante questo, i titolari hanno confermato di avvalersi dell’aiuto di lavoratori in somministrazione durante i periodi di maggiore picco di lavoro, proprio per far fronte alle tante richieste ed essere puntuali con le consegne. Nella maggior parte dei casi i contratti a tempo determinato vengono sempre trasformati in contratti a tempo indeterminato, considerando i lavoratori più meritevoli.
A Castel San Giovanni, nel 2011 i dipendenti a tempo indeterminato erano 150 mentre oggi sono oltre i 1650, considerando che la maggior parte di questi sono partiti inizialmente come contratti a tempo determinato. Questo dato è stato diffuso proprio per far comprendere agli ispettori l’impegno di Amazon per i propri dipendenti e per una continua crescita futura.
Gli spettori hanno voluto anche controllare l’aspetto informatico, soprattutto in tema di controllo a distanza dei lavoratori: nessuna irregolarità in merito e nessuna violazione della privacy è emersa. All’interno del sindacato, la notizia del controllo è stata la conferma a ciò che si aspettavano da un momento all’altro: secondo la segretaria confederale della Cgil Tania Sacchetti, la linea di sfruttamento della forza lavoro è sempre tesa ed è normale considerare la vicenda come tale. La stessa si augura, che la situazione venga affrontata immediatamente, dando ai 1300 lavoratori la stabilizzazione e la conversione del contratto.
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