La conclusione di un rapporto di lavoro alle dipendenze di un datore, comporta per il lavoratore il pagamento del TFR, ovvero il trattamento di fine rapporto, conosciuto anche con il nome di liquidazione oppure buonuscita. Essa corrisponde ad una somma di danaro accantonata nel tempo, consegnata al lavoratore normalmente nel momento della conclusione del rapporto lavorativo. Questa somma può essere richiesta in parte anche prima, solamente in presenza di precisi motivi. Dal 2015, in via sperimentale, si può ottenere nella busta paga la parte di TFR maturata durante il periodo mensile.
Trattamento di Fine Rapporto
Come anticipato, al momento della cessazione del rapporto lavorativo, spetta al lavoratore una somma di danaro come stabilito dall’articolo 2120 del Codice Civile, comma 1. Tecnicamente il TFR è una quota di retribuzione maturata nel tempo e corrisposta solitamente dal datore di lavoro nel momento della conclusione del contratto lavorativo. Questa somma corrisponde ad un valore ottenuto dividendo la retribuzione lorda dovuta per un anno di lavoro per il quoziente fisso di 13,5, successivamene moltiplicato per gli anni di lavoro svolti.
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Giacomo Carli, laureato in Economia e Gestione delle Imprese, è un rinomato autore nel campo della finanza personale, noto per la sua capacità di semplificare argomenti complessi e renderli accessibili a tutti. Attraverso il suo lavoro, si è guadagnato una reputazione per la sua competenza, integrità e dedizione a educare il pubblico su come gestire efficacemente le proprie finanze.