In un’economica altalenante come quella moderna, avere la possibilità di accedere a un credito aggiuntivo può essere una valida soluzione per poter migliorare il tuo bilancio mensile, oppure raggiungere un obiettivo prefissato come l’acquisto di un immobile o una ristrutturazione. Ciò è possibile grazie al mutuo. Nel corso del tempo le esigenze possono cambiare e anche le capacità economiche di una famiglia, per questo è possibile effettuare una rinegoziazione del mutuo con la tua banca. Ma quali sono gli aspetti che la caratterizzano? E quali le differenze rispetto alla surroga? Di seguito andremo a considerare i singoli aspetti in modo da offrirti i pro e i contro della rinegoziazione.
Cos’è la rinegoziazione del mutuo e come effettuare la domanda alla tua banca
Il termine rinegoziare, fa riferimento al concetto di modificare un particolare negozio giuridico cambiando alcuni aspetti. Ed è proprio questo il concetto di base, dato che si avrà un cambiamento sostanziale di uno specifico contratto: il mutuo.
Da un alto ci sarai tu, il mutuatario, che hai ricevuto una quantità di denaro da restituire in un periodo di tempo, pagando degli interessi oltre a un costo per le pratiche. Dall’altro vi sarà il mutante, ovvero la banca o l’istituto di credito che ti ha concesso la liquidità necessaria. La richiesta devi effettuarla o recandoti presso il consulente finanziario della tua banca, oppure inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Ma come funziona la rinegoziazione? La richiesta ti permette di cambiare gli accordi presi nel contratto originale. È importante considerare che la rinegoziazione non ha il fine di chiudere il mutuo in un tempo minore, ma di offrirti delle condizioni più agevolate al fine di poter adempiere al contratto. Per questo se hai sempre pagato in modo corretto le rate e hai una cronistoria bancaria sicura, la tua banca sarà molto favorevole a potere effettuare questo cambiamento. Ma cosa può essere soggetto a rinegoziazione? Di seguito indichiamo quali sono le parti del mutuo che possono essere modificate:
- tasso d’interesse: in primo luogo potrà essere rinegoziato il tasso applicato al finanziamento, con uno più agevolato. Se per esempio hai sottoscritto un contratto con un tasso d’interesse variabile e l’indice Euribor di riferimento è salito, potrai quindi avere una certezza trasformando il mutuo a un tasso fisso o viceversa.
- Lunghezza del mutuo: altro aspetto da considerare è la durata del mutuo, ovvero gli anni che ti serviranno per poter restituire il capitale che ti è stato prestato. Ti sarà possibile per esempio passare da un mutuo ventennale a uno trentennale.
- Tipologia di rata e modalità di pagamento: variando la lunghezza del mutuo e i tassi d’interesse potrai ottenere una rata che sia più leggera e che soddisfi le condizioni economiche in cui ti trovi. Inoltre sarà possibile stabilire nuovi piani di pagamento, come per esempio modificare la frequenza delle rate da mensili a bimestrali.
La surroga del mutuo
Spesso la rinegoziazione del mutuo viene confusa con il concetto di surroga, introdotta con il decreto legge 7/2007. Infatti la difficoltà di interpretazione nasce dal fatto che questo strumento è stato anche definito come rinegoziazione mutuo Bersani.
In linea di massima, la surroga può essere considerata una forma di rinegoziazione, con la differenza sostanziale che non avviene all’interno della banca, ma con un istituto di credito diverso. Ciò significa che, se consideri più convenienti le condizioni economiche offerte da un’altra banca, rispetto a quelle in cui hai accesso il mutuo, avrai la possibilità di poterlo trasferire con un’apposita richiesta e la tua vecchia banca non potrà impedirtelo.
I vantaggi e svantaggi della rinegoziazione rispetto alla surroga
La rinegoziazione ha una serie di vantaggi che ti possono spingere a decidere di utilizzarla rispetto alla surroga. In primo luogo, il procedimento avviene in modo molto rapido, dato che è interno alla banca e non è necessario nessun successivo atto notarile. Nel caso della surroga invece vi dovrà essere un trasferimento di documentazione che richiede comunque del tempo. Inoltre è economico, dato che non verrà richiesta la stipula di un nuovo contratto ma solo la modifica di quello precedente. Inoltre non sarà necessario fornire nuove garanzie rispetto a quelle che sono state già presentate al momento della concessione del mutuo.
Ma vi sono anche degli aspetti contrari, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione dei tassi d’interesse, che con la surroga possono essere molto vantaggiosi rispetto a quelli presentati dalla tua banca con una rinegoziazione e quindi ridurre in modo sostanziale il costo finale del mutuo.

Giacomo Carli, laureato in Economia e Gestione delle Imprese, è un rinomato autore nel campo della finanza personale, noto per la sua capacità di semplificare argomenti complessi e renderli accessibili a tutti. Attraverso il suo lavoro, si è guadagnato una reputazione per la sua competenza, integrità e dedizione a educare il pubblico su come gestire efficacemente le proprie finanze.
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