In data 4 febbraio 2019, dalle ore 15, l’attuale ministro per il lavoro e vice premier ha presentato ufficialmente il portale on line relativo al reddito di cittadinanza, nonché la relativa card. Si tratta di una misura di governo molto attesa, che costituisce l’ asso della manica del governo Cinque Stelle sin dall’inizio della legislatura. Poiché il sottotitolo del portale è “Una rivoluzione per il mondo del lavoro”, vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa misura adottata dal governo.
COS’E’ IL REDDITO DI CITTADINANZA E A QUANTO AMMONTA
Il reddito di cittadinanza è il sussidio integrativo del reddito, che lo Stato devolverà ai cittadini che si trovano sotto la soglia di povertà assoluta, individuata quando il reddito non supera i 780 euro mensili, situazione in cui versano, secondo i dati ISTAT, circa 5milioni di persone.
Il sussidio verrà così ripartito:
- alle persone single, fino al limite di 500 euro, prevedendosi la corresponsione di ulteriori 280 euro come contributo per il canone di locazione della abitazione, di ulteriori 150 euro come contributo per chi paga il mutuo, mentra nulla in aggiunta verrà corrisposto se si vive in casa di proprietà;
- ai pensionati over 67, fino al limite di 630 euro, oltre la corresponsione di 150 euro come eventuale contributo se abita in una casa con contratto di locazione.
COME RICHIEDERLO
Chi possiede i requisiti indicati, potrà richiedere il reddito di cittadinanza semplicemente recandosi al Caf, alle Poste o ad uno sportello Inps e presentando un modulo che, a partire dal 6 marzo, potrà essere reperito anche on line. Nella richiesta, si dovrà manifestare l’intenzione di prender parte ad un “percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale” e, per questo, sarà necessario dimostrare l’impegno nella ricerca di lavoro, con l’iscrizione alla piattaforma a questo dedicata, nonchè cercando lavoro attivamente, anche accettando i percorsi di formazione indicati dagli enti a ciò preposti.
Le domande potranno essere presentate a partire da marzo e nel portale potranno essere verificate tutte le informazioni necessarie.
L’erogazione del reddito avrà luogo a partire dal mese successivo all’inoltro della richiesta. I richiedenti hanno l’obbligo di accettare almeno una delle tre proposte di lavoro suggerite e, una volta ottenuto il sussidio, decorsi 12 mesi dalla fruizione dello stesso, dovranno accettare la prima offerta disponibile.
A CHI SPETTA
Il sussidio spetta ai cittadini italiani e agli stranieri che risiedono stabilmente in Italia da almeno 10 anni, a condizione che:
- abbiano un Isee inferiore ai 9.360 euro annui;
- non possiedano immobili o liquidità;
- l’intero nucleo familiare abbia un reddito inferiore ai 6000 euro annui;
- nessuno in famiglia possieda un’auto immatricolata nei sei mesi antecedenti alla richiesta di oltre 1600cc di cilindrata (250cc per le moto), né una barca.
- non si trovi in stato di detenzione o sottoposto a misura alternative;
- non benefici di strutture assistenziali a carico dello stato;
- nessun componente del nucleo familiare abbia dato le dimissioni dal lavoro nei 12 mesi che precedono la richiesta dell’assegno.
Inoltre, gli imprenditori che abbiano avviato l’attività, hanno diritto al reddito di cittadinanza nei primi 6 mesi di attività e questa rappresenta una importante misura a sostegno dell’imprenditorialità. Il reddito di cittadinanza devoluto a chi ne ha diritto, non verrà più corrisposto( o meglio sarà riconosciuta una sola mensilità) se non viene speso nell’arco di 6 mesi.
SANZIONI
Trattandosi di un’ integrazione al reddito, non possono essere indicati requisiti diversi da quelli reali, pena la condanna da 2 a 6 anni, oltre alla restituzione di quanto incassato, nonchè l’impossibilità di chiedere il sussidio per il periodo di 10 anni. Inoltre, avendo una durata di 18 mesi, entro i primi 12, la prima offerta rientrerà nei 100 chilometri o 100 minuti di viaggio e, se viene rifiutata, l’ offerta successiva avverrà nell’ambito di 250 chilometri.
Laddove anche la seconda offerta venga rifiutata, la terza potrà provenire da tutto il territorio nazionale, anche se nei nuclei familiari in cui vi sono persone con disabilità, le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 chilometri per ovvie ragioni.
Inoltre, è previsto il riscatto agevolato dei contributi universitari di chi ha 45 anni di età ma, su questo aspetto, è stato sollevato un problema di incostituzionalità perchè potrebbe essere violato il principio di parità di trattamento. Se sei in possesso dei requisiti richiesti, rivolgiti al caf della tua città per richiedere ulteriori delucidazioni e compilare il relativo modulo.
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